Sottolineata importanza educazione a non sprecare l’acqua

Milano, 16 nov. (askanews) – Dopo gli eventi siccitosi che hanno compromesso una parte rilevante di raccolto, e che rischiano di ripetersi, la Lombardia guarda all’esempio di Israele, una terra al 70 % desertica che ha saputo trasformarsi e dare vita a un’agricoltura di qualità vocata all’export. Oggi infatti al Pirellone si è tenuto un confronto, promosso dalla Commissione consiliare Agricoltura del Consiglio regionale, che ha permesso di conoscere la storia e il presente di lotta alla siccità della regione del Neghev.

Il professor Aaron Fait (Ben Gurion University), studioso di fama internazionale, attualmente impegnato anche in ricerche sulla possibilità di coltivazioni sulla luna e nel cosmo, ha illustrato i metodi per utilizzare acqua riciclata e per desalinizzare il terreno, ha parlato di tecnologie e strumenti all’avanguardia ma, ha precisato, “fondamentale in Israele è l’educazione perché sin da piccoli si viene educati a non sprecare l’acqua nei gesti quotidiani”. “In Israele – ha detto – l’attività agricola si basa per il 90 % su acqua riciclata e ciò permette di non sottrarre l’acqua all’utilizzo dei cittadini”.

Prima di Fait erano intervenuti, aprendo la finestra sulla realtà israeliana, Jonathan Hadar (Head of Israel Economic and Trade Mission to Italy) e Andrea Jarach (Presidente dell’associazione Amici italiani della Ben Gurion University). Il pomeriggio di lavori è stato introdotto dalla consigliera Elisabetta Strada, che ha annunciato la prossima approvazione in Consiglio regionale di una Risoluzione sul tema della lotta alla siccità attraverso linee guida in grado di fondare una strategia a lungo termine.

Giovanni Malanchini, Consigliere Segretario del Consiglio regionale, ha sottolineato l’importanza per la Lombardia, prima regione agricola d’Italia, di uno scambio di esperienze con Israele per poter migliorare le attività di raccolta e conservazione dell’acqua e quella dell’irrigazione, “che in particolare necessita di impianti sempre più innovativi”.

“Siccità e cambiamento climatico – ha detto il Presidente della Commissione Agricoltura Ruggero Invernizzi – sono all’origine per il comparto agricolo di prospettive difficili. Per questo motivo cooperare tra addetti ai lavori, approfondendo le soluzioni più innovative ed efficaci, è fondamentale e il convegno di oggi, con docenti universitari, responsabili di enti e la importante presenza del professor Fait rappresenta un passo significativo in questa direzione”.

Case histories di cooperazione tra Israele e la Lombardia sono stati illustrati da Paola Pagnotta (director Agritech of Israel Economic and Trade Mission to Italy), la quale si è soffermata su tecnologie per sistemi di irrigazione a goccia, per il trattamento delle acque reflue e per la raccolta e lo stoccaggio idrico e ha illustrato la situazione in Israele dove, ha fatto notare, sono previsti contributi statali importanti per gli agricoltori che accettano di promuovere iniziative di sperimentazioni innovative. Strategico, ha poi aggiunto, è il Centro di ricerca in agricoltura, al quale le aziende possono rivolgersi quando devono affrontare problematiche legate ad un territorio difficile.

Durante i lavori sono intervenuti il professor Marco Mancini (Politecnico di Milano), la professoressa Arianna Facchi (Università degli studi di Milano), Gladys Lucchelli (direttrice ANBI), Massimo Ornaghi (direttore ERSAF), Paolo Carra (vicepresidente di Coldiretti Lombardia), Riccardo Crotti (presidente Confagricoltura Lombardia). L’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi, nel suo intervento di saluto, ha detto che “il modello israeliano ha fatto scuola ed è non a caso un esempio ripreso a livello mondiale”. “Lo scambio tra esperienze – ha aggiunto – non potrà che portare benefici al nostro sistema agricolo, che si è già avviato sulla strada maestra dell’innovazione e intende farlo sempre di più”.

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