Morto a 66 anni dopo una breve malattia
Milano, 24 apr. (askanews) – “Sono convinto che viaggiare oltre ad essere uno dei grandi piaceri della vita ovunque tu vada quando torni sei più ricco, hai sicuramente imparato qualcosa. Viaggiare con i figli, insegnare loro la diversità di paesaggi, profumi, genti, ti fa maturare una tolleranza, un amore per gli altri che poi non smarrisci più. Perchè viaggiare resta la più bella avventura della vita”. Diceva così, in un’intervista con askanews del luglio 2021, Corrado Ruggeri, figura storica del giornalismo di viaggio, morto dopo una breve malattia a 66 anni. A dare la notizia anche il Corriere della Sera, dove ha lavorato per oltre 30 anni, rivestendo anche il ruolo di caporedattore dell’edizione romana.
“Corrado Ruggeri – scrive Goffredo Buccini nel suo ricordo sul Corsera – era un sorriso al momento giusto. Se un uomo si misura sull’autoironia e sulla capacità di sdrammatizzare e infine di riconnetterci tutti in quella grande comunità precaria e balenga, misteriosa e magica che per noi è stata il giornalismo, beh, lui era monumentale”.
Giornalista, scrittore, ma soprattutto viaggiatore: come dimostra il suo blog: I viaggi di Corrado Ruggeri, che presenta storie da Roma alle Maldive, dalle isole Cook all’Argentina, dall’inferno cambogiano alla città impossibile, Calcutta. Turismo, dunque, ma anche reportage, cronache, storie da tutto il mondo, anche drammatiche. E proprio da Calcutta, nell’intervista con askanews, aveva ricordato un momento della sua storia di viaggiatore: “Mi vennero incontro dei lebbrosi porgendomi poi la mano, mutilata dalla malattia – aveva raccontato -. Ma mi dissero anche che se ne non me la fossi sentita non se la sarebbero presa a male. Esitai, poi mi pentii ma fu un momento di forte tormento interiore. Io quella mano non la strinsi, non dico che me ne vergogno però al pensarci provo sempre emozioni fortissime”.
“Un eccezionale professionista – lo ricorda anche il direttore di askanews, Gianni Todini – un viaggiatore nel vero senso della parola, un uomo dallo sguardo sempre sincero e profondo, capace di vedere con rispetto oltre la semplicità della prima immagine, di una terra, di un popolo, di una persona. Un grande amico”. Alla famiglia, in particolare alla moglie Carla e alla figlia Eleonora, le condoglianze di tutta askanews.