Lavoro su mappatura concluso da sette mesi

“CNA Balneari ritiene che il Governo debba intervenire attraverso una norma legislativa per tutelare l’attuale settore marittimo e porre fine al conflitto che danneggia il turismo del Paese da oltre un decennio”.

Lo chiede in una nota la CNA Balneari sottolineando che “30mila stabilimenti balneari, rispondendo alla gara d’appalto nazionale indetta dopo il Covid, hanno effettuato investimenti significativi che si aggiungono a quelli abituali per portare innovazione, sostenibilità, accessibilità, ristrutturazione e digitalizzazione nel settore”.

CNA Balneali sottolinea che “senza una riforma normativa il futuro delle attuali aziende è del tutto incerto, quindi si tratta di un investimento che non può essere ammortizzato nei tempi e nei modi”.

“Il lavoro di mappatura da parte del tavolo tecnico sulle concessioni istituito a Palazzo Chigi è stato completato 7 mesi fa, ma i criteri di scarsità non trovano riscontro nei provvedimenti inseriti nella più ampia riforma del settore”.

“In un Paese circondato dal mare e dove le spiagge sono un pilastro del turismo, non possiamo più aspettare l’approvazione di norme condivise con le associazioni di categoria che darebbero certezza a un settore così vitale per l’economia. Vista la situazione, è necessario riunire le varie associazioni di categoria per condividere e intervenire con provvedimenti ad hoc”.

Ciro Di Pietro

Immagine di standret su Freepik

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