Parlamento Europeo sostiene apicoltori con nuove norme etichette
Roma, 13 dic. (askanews) – Va nella “giusta ottica” la posizione votata ieri a larga maggioranza dal Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, sulla cosiddetta Direttiva Breakfast. Lo sottolinea in una nota Confagricoltura: “per il miele serve un’etichetta chiara e trasparente, con l’elenco dei Paesi di origine e delle percentuali che compongono le miscele – spiega l’associazione – E’ questo l’ennesimo passo concreto verso la difesa degli apicoltori e dei consumatori che potranno inoltre contare su un laboratorio di referenza europea per la messa a punto di metodi analitici antifrode e su avanzati sistemi di tracciabilità secondo il modello blockchain”.
A sancire questo delicato passaggio parlamentare il voto favorevole di ben 522 eurodeputati (solo 13 i contrari e 65 gli astenuti) provenienti da ogni gruppo politico e da ciascuno dei 27 Stati membri. L’Europarlamento ha approvato così la propria posizione negoziale su una proposta della Commissione europea che porterà, si prevede nel corso del 2024, alla revisione delle norme per l’etichettatura di frutta, marmellate e miele.
Un traguardo che piace Confagricoltura e alla Federazione Apicoltori Italiani (FAI) che hanno seguito il dossier adoperandosi nel sostenere le istanze del comparto produttivo. Ci si appresta infatti a modificare, dopo ventidue anni dalla sua emanazione, la Direttiva 2001/110 sul miele: la base giuridica cui fanno riferimento i 710.825 apicoltori attivi nell’Europa a 27 Stati membri, per ogni adempimento riguardante la produzione e la commercializzazione del miele. “Un passaggio che non può ancora dirsi scontato – sottolinea Confagricoltura – vista la previsione di classi merceologiche generiche, come ‘miele grezzo’ e ‘miele vergine’: vere e proprie dizioni di fantasia, che rischiano di tradursi in grimaldelli nelle mani dei più smaliziati concorrenti del miele di produzione nazionale ed europea”.