Piena collaborazione di eredi e legali del cold case italiano

Roma, 19 lug. (askanews) – Una storia oscura. Oltre trent’anni di indagini, processi e piste alternative. Il delitto di via Poma diventerà ora una serie tv prodotta da Cattleya (parte di Itv Studios) che dopo “Circeo”, recentemente premiata ai Nastri d’argento, torna a cimentarsi con un fatto di cronaca che ha segnato profondamente il nostro Paese.

La casa di produzione, con la piena collaborazione degli eredi della vittima e dei loro legali, ricostruirà la vicenda a partire dalle molte verità che sono emerse attorno al delitto, sommandole e abbracciando un arco narrativo che sappia restituire giustizia a Simonetta Cesaroni, raccontandola ben oltre il ruolo di vittima inerme. Anche grazie al supporto della famiglia Cesaroni e dei suoi legali Cattleya avrà il privilegio di accedere agli atti processuali, alle fonti giuridiche e alla cospicua documentazione custodita nei vari archivi di ieri e di oggi, per portare alla luce elementi inediti e trascurati di questa storia.

L’omicidio di Simonetta Cesaroni racconta un pezzo importante di storia della società italiana: non è solo la brutalità di un delitto ancora senza un colpevole, ma l’accumularsi di ipotesi e possibili depistaggi, l’ambiguo intreccio tra potere e cronaca nera e la frenetica attenzione mediatica di cui è stato oggetto durante tutti questi anni.

Riccardo Tozzi (nella foto, ndr), fondatore di Cattleya, a tale proposito dichiara: “Questo è un progetto a cui teniamo moltissimo. Ci suggestiona l’immagine di questo palazzo abitato da uomini, amici di uomini potenti di poliziotti e magistrati. Con un’unica donna: una ragazzina uccisa. C’è molto da raccontare su quegli anni, ma anche sull’oggi”.

La serie sarà scritta da Flaminia Gressi (Bella da morire, Vite in fuga e Circeo, di cui ha anche firmato il soggetto vincitore del premio Solinas) e Bernardo Pellegrini (Il re, Unwanted, Everybody loves diamonds), che aggiungono: “Via Poma non è solo un caso di cronaca nera, ma racconta la storia di due ragazze. Due sorelle. Simonetta, coi sogni, gli amori, i piccoli dispiaceri e i desideri dei vent’anni. Sua sorella Paola con la sua forza nel tenere insieme la famiglia contro il dolore e con la sua sete di giustizia che per trent’anni la porterà a battersi contro un muro di silenzio per arrivare alla verità. L’Italia di Via Poma è l’Italia di oggi. Fragile e precaria. L’immagine di un paese bugiardo e spaventato che, in quell’ufficio al terzo piano di Via Poma, fa i conti con sé stesso”.

“Via Poma”, attualmente in fase di scrittura, è un progetto molto ambizioso su cui diversi committenti hanno già espresso un forte interesse, conclude Cattleya.

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