“Responsabile dell’Infection control in ogni struttura ospedaliera”
“Il 34% delle infezioni ospedaliere registrate in Europa provengono dagli ospedali italiani. Numeri che attribuiscono al nostro Paese la maglia nera in UE.
Un fenomeno che causa migliaia di morti ogni anno, come certificato dallo studio dell’Università di Torino, la metà delle quali potrebbe essere evitata attraverso semplici precauzioni, adeguate campagne di prevenzione, oltre al monitoraggio continuo delle infezioni registrate e delle vittime.
Basterebbe prevedere un responsabile dell’Infection control in ogni struttura ospedaliera che sia parte integrante di una rete di big data sanitari costantemente aggiornata”.
Queste le parole di Raffaele Di Monda, presidente dell’associazione Fulop impegnata nelle campagne di prevenzione per le Infezioni correlate all’assistenza (Ica) e per l’antibiotico-resistenza, nel corso della presentazione del suo libro ‘Particelle cadaveriche’ (Lemma Press Editore) svoltasi nell’ambito della 14esima edizione del festival letterario “Libri nel Borgo Antico” a Bisceglie.
“La lotta alle Ica e all’antibiotico resistenza parte da molto lontano – ha aggiunto Di Monda – come racconto nel mio libro che parla della vita di Fulop Semmelweiss, medico ungherese antesignano degli studi della trasmissione dei batteri in ambito ospedaliero.
Bisogna incentivare l’attuazione di protocolli semplici come il lavaggio continuo delle mani per gli operatori sanitari per ridurre il rischio di trasmissione di batteri da un paziente ad un altro.
Mi auguro che la collaborazione con medici e infermieri, che sta crescendo progressivamente attraverso la partecipazione alle nostre campagne, possa crescere sempre di più per sconfiggere quella che, per gli analisti, sarà la prima causa di morte a partire dal 2030”.
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