Dati in linea con quelli della scorsa estate ed in aumento dell’1% rispetto al periodo pre-pandemico

Roma, 16 mag. (askanews) – Human Company, azienda storica punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, e THRENDS, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality, presentano l’edizione 2024 dell’Osservatorio del turismo outdoor, punto di riferimento sempre più rilevante nel settore del turismo all’aria aperta grazie al suo contributo concreto e strategico.

Con una previsione di presenze pari a 56,5 milioni per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, i volumi della stagione estiva 2024 del turismo outdoor si prospettano in linea con quelli della scorsa estate (il numero di presenze si è attestato sui 56,3 milioni) ed in aumento dell’1% rispetto al periodo pre-pandemico (55,9 registrato nel 2019). Questa previsione positiva è sostenuta anche da una crescita dell’occupazione on-the-book registrata dagli operatori turistici (outdoor e trade) ed istituzionali, i quali evidenziano dati molto promettenti per l’estate: a marzo 2024 circa un quinto delle strutture ricettive presentava già un’occupazione tra il 61% e l’80%.

Il mercato estero, come emerge dalle previsioni dell’Osservatorio, sarà sempre più determinante nella stagione in arrivo: si registrerà infatti la migliore performance dal 2017, con una stima di 30 milioni di presenze (53% del totale). Questo conferma la forte attrattività delle bellezze naturali, culturali e artistiche del Belpaese sui viaggiatori stranieri (soprattutto provenienti da mercati europei chiave per l’open air come l’area DACH e Benelux). Più specificatamente, gli operatori trade vedono la Germania come il Paese di provenienza maggiormente in crescita, seguito dall’Olanda e dalla Danimarca. Il mercato italiano, che costituirà il restante 47%, sarà pressoché allineato con gli anni passati, ma leggermente calante rispetto ai valori del 2021 e sotto i valori media pre-2020. Ad incidere su questo vi è sicuramente il ritorno dei viaggi long-haul e nei Paesi mediterranei, il calo del potere di spesa e la revisione del budget di vacanza, con una ricalibrazione delle destinazioni ed una variazione del numero delle notti. In particolare, sarà il Nord-Est l’area geografica trainante in termini di performance (25,1 milioni le presenze stimate) specialmente per i turisti nord-europei i quali la considerano particolarmente attrattiva per l’offerta di alto livello e la vicinanza geografica; le altre aree d’Italia saranno invece più stabili con i risultati passati o in leggero calo.

“L’Osservatorio del turismo outdoor, giunto alla sua quarta edizione, rappresenta un unicum ed un punto di riferimento di grande valore per tutti gli operatori e le realtà del turismo; a sottolineare ulteriormente la validità di questo studio è il fatto che le aspettative dello scorso anno relative alle presenze per l’estate 2023 si sono dimostrate perfettamente in linea con i dati effettivi. Nell’edizione attuale, le previsioni per la stagione estiva in arrivo la pongono in linea con gli ultimi due anni: si tratta sicuramente di una notizia positiva che fa guardare al futuro in modo positivo ma pone di fronte all’importanza di calibrare gli investimenti e di sostenere con attenzione la crescita del comparto. Il nostro Gruppo sta per dare il via ad una nuova stagione e, anche sulla base dei dati dell’Osservatorio, ci aspettiamo un andamento molto positivo per quanto riguarda le presenze nelle nostre strutture”, afferma Domenico Montano, Direttore Generale Human Company.

‘Negli ultimi anni registriamo una riduzione del peso dell’estate sui volumi di domanda complessivi per l’outdoor. Anche questa edizione dell’Osservatorio conferma la tendenza a vacanze in camping in Italia maggiormente distribuite nel corso dell’anno. Fenomeno che con l’innalzamento delle temperature medie, registrato nel 2022-2023, sta accelerando. Fra gli altri fenomeni di particolare attenzione abbiamo rilevato il peso crescente del mercato estero per il segmento e la polarizzazione delle performance fra Nord (Nord-Est in particolare) e Sud Italia, quest’ultimo ancora a basso tasso di innovazione di prodotto e purtroppo distante dai mercati incoming più promettenti. In questo contesto, in massima sintesi, prevediamo per l’estate 2024 un volume di domanda complessivamente vicino ai valori 2023. Siamo quindi ad un bivio: a termine del 2024 capiremo se il momentum del segmento si sta esaurendo o è invece destinato a sostenersi ancora’, commenta Giorgio Ribaudo, Managing Director THRENDS.

“Il turismo outdoor ora è giustamente valorizzato perché, a differenza del passato, abbiamo un piano strategico con una visione e una prospettiva industriale, in cui esso ha un ruolo centrale. I numeri sono in crescita, grazie soprattuto ai 33 milioni di euro stanziati per il turismo outdoor. Molti italiani hanno ancora una percezione errata del turismo all’aria aperte perché convinti che il turismo outdoor sia senza servizi ne qualità. Oggi anche grazie al Pnrr possiamo riqualificare le strutture e attrezzarle affinché molte attività possano essere svolte all’aria aperta”. Lo dichiara l’onorevole Caramanna. Della stessa opinione il vicepresidente al Senato Centinaio: ‘Negli anni non abbiamo investito abbastanza nel turismo con la convinzione che, soprattutto quello outdoor non costituisse una risorsa per la nostra economia. Oggi invece, abbiamo un’inversione di tendenza, legata soprattutto al fatto che gli imprenditori stanno facendo più lobby e di conseguenza, stanno diventando, anche a livello associativo, degli interlocutori affidabili per la politica. La politica sia istituzionale locale che istituzionale parlamentare ha ora maggiore interessi. Stiamo andando nella direzione giusta, non dando il turismo per scontato e per questo posso solo che fare i complimenti al governo e al ministero per l’attenzione che presta al turismo outdoor, accogliendo le richieste delle associazioni di categoria, che finalmente sono ascoltate. Un ultimo passo da compiere ora è quello di alleggerire la burocrazia per permettere agli locali e alle Regioni, che hanno le competenze per intervenire in questa materia, di rilanciare il turismo outdoor”, afferma il senatore.

Dall’inflazione alle alte temperature fino ai conflitti: un focus sui driver analizzati.

Per giungere alle previsioni dell’Osservatorio, sono stati analizzati una serie di fattori di impatto derivanti dall’attuale contesto macroeconomico. Lo stato globale dei conflitti, tra cui quelli in Ucraina e Palestina, potrebbe ridisegnare le tratte di viaggio sia degli italiani che degli stranieri; il paniere di scelta delle continua a leggere sul sito di riferimento