Tni: olio di oliva all’ingrosso passato da 6 a 12 euro a litro

Roma, 12 ott. (askanews) – Da ottobre i prezzi dei menu dei ristoranti aumenteranno del 5-12% perchè i ristoratori non riescono a fare fronte alle “speculazione sui prezzi, con aumenti che sono arrivati fino al 100% in un anno”. É la denuncia di Raffaele Madeo, presidente di TNI Ristoratori Italia, che spiega che, al di là dell’inflazione, dell’aumento dei costi dell’energia e di quelli delle materie prime, “alcuni prodotti, indispensabili nelle cucine dei ristoranti, sono tornati alle stelle, come ad esempio l’olio extravergine di oliva, che, se prima ci costava 5-6 euro al litro, adesso si paga 10-12 euro al litro, dieci volte di più di quanto costi un litro di vino”.

Una situazione critica, dunque, “alla quale si aggiunge la difficoltà di trovare personale in quanto non si trovano lavoratori disponibili a fare gli orari serali e festivi tipici del settore della ristorazione e turistico in genere”. “Più che un problema di stipendi bassi o di contratti non rispettati, cosa della quale siamo stati più volte accusati, è invece il tipo di lavoro di per sé che non è più attrattivo”, sottolinea Madeo.

A novembre a Roma ci saranno gli Stati generali della ristorazione. “TNI – annuncia Madeo – sarà presente e porterà al governo le richieste della categoria, a partire da quella che riteniamo la priorità numero uno: la sospensione delle legge Bersani, e dunque il blocco di nuove aperture non solo nei centri storici, come hanno fatto alcune città, tra cui Firenze, ma anche nelle periferie, dove le attività soffrono di più”.

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