Legge contro l’app è bipartisan, nonostante Trump

Roma, 14 mar. (askanews) – Il via libera della Camera dei rappresentanti Usa al disegno di legge per vietare TikTok dagli app store, a meno che non venga venduto dalla sua società madre cinese ByteDance, pone ancora una volta l’app di condivisione video sulla prima linea del conflitto commerciale tra Stati uniti e Cina.

La norma è stata votata in maniera ampia e bipartisan dalla camera bassa del Congresso – 352 voti a favore, 65 contrari (50 democratici e 15 repubblicani) – nonostante l’aperta contrarietà espressa dal candidato repubblicato alla presidenza, l’ex numero uno della Casa bianca Donald Trump.

Ora la legge dovrà passare al vaglio del Senato, dopodiché andrà sulla scrivania del presidente Joe Biden, il quale ha già affermato che la promulgherà. Tutto questo segnala un consenso sul fatto che TikTok viene considerata come una minaccia alla sicurezza americana.

ByteDance ha reagito in maniera netta contro l’approvazione del disegno di legge. Shou Chew, amministratore delegato di TikTok, ha definito un attacco ai “diritti costituzionali” il bando della piattaforma, chiedendo ai 170 milioni di utenti americani di protestare. Ha inoltre assicurato che la compagnia ha investito molto nella sicurezza dei dati e per garantire che non fossero oggetto di manipolazioni.

Pechino, dal canto suo, ha risposto con durezza. “Se si può usare un cosiddetto pretesto di sicurezza nazionale per escludere arbitrariamente aziende di successo di altri paesi, allora non esiste più né equità né giustizia”, ha affermato Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Affari esteri cinese nel briefing quotidiano, aggiiungendo: “Quando qualcuno vede una cosa buona di un’altra persona e vuole togliergliela, questo è un metodo assolutamente da banditi”.

Dal punto di vista cinese, l’attacco a TikTok rappresenta un “cambiamento qualitativo che merita la massima vigilanza”, ha segnalato a ThePaper – portale ufficiale cinese di notizie – Gu Dengchen, ricercatore dell’Istituto per la Cina digitale presso l’Accademia delle scienze sociali. “Il contesto economico generale negli Stati uniti ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni”, ha aggiunto lo studioso.

In realtà non è la prima volta che TikTok finisce sotto attacco. Era già nel mirino del Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (CFIUS), l’agenzia guidata dal Dipartimento del Tesoro che valuta gli accordi transfrontalieri, la quale aveva ordinato a ByteDance di cedere la sua partecipazione in TikTok.

Inoltre, nel 2020 l’allora presidente Trump aveva emesso due ordini esecutivi, con uno dei quali aveva vietato TikTok negli Usa, ma questo divieto era poi stato bloccato da un giudice federale e poi revocato da Biden. In un altro aveva ordinato a ByteDance di cedere le sue compagnie negli Usa e di eliminare i dati degli utenti americani in suo possesso.

Diversamente da questi precedenti tentativi, tuttavia, il disegno di legge bipartisan – denominato “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act” – ha la forma di una legislazione federale ed è quindi una fonte di legge superiore rispetto ai precedenti ordini esecutivi presidenziali e misure amministrative e governative. Allo stesso tempo, il disegno di legge è più mirato, con TikTok citata direttamente nel testo. Non solo, il disegno di legge ha una copertura più ampia, richiedendo la rimozione di TikTok dal mercato statunitense, anziché essere limitata a un divieto generico.

Se dovesse passare anche al Senato ed essere firmata da Biden, la legge darà a ByteDance sei mesi per vendere TikTok a una società non cinese o l’app verrà rimossa dagli app store e l’accesso web verrà bloccato negli Usa. La norma interviene sugli app store e i provider, non sugli utenti che non devono attendersi punizioni in caso di accesso a TikTok attraverso VPN e altre reti crittografate.

Un altro effetto sarebbe sulle aziende che utilizzano TikTok per il commercio. Secondo il Financial Times, che cita fondi dell’azienda, sono almeno 7 milioni le piccole imprese Usa che utilizzano la piattaforma per vendere i loro prodotti. Ad avvantaggiarsene potrebbero essere i rivali diretti, a partire da Instagram Shopping che appartiene alla galassia Meta di Mark Zuckerberg, e Amazon Inspire.

TikTok ha insistito di aver investito ingenti risorse per aggiornare i suoi sistemi in modo da rendere sicura la privacy dei dati conformemente alle esigenze del pubblico americano. Inoltre ha svolto anche una notevole attività di lobbying per riuscire a fermare la legge.

Uno dei passaggi che potrebbe fare ByteDance è quello di mettere in campo una causa dopo l’approvazione della norma. L’altro è fare leva su Trump a suo vantaggio, visto che l’ex presidente ha buone chance di tornare alla Casa bianca.

Trump, nonostante sia stato il capofila degli attacchi a TikTok durante la sua presidenza, ha cambiato linea un po’ per la sua animosità nei confronti di Meta, un po’ perché probabilmente gli fanno gola gli utenti dell’app in chiave elettorale. Secondo Nikkei, inoltre, dietro la conversione di Trump ci sarebbe anche un incontro con uno dei donatori della sua campagna, il miliardario Jeff Yass, che detiene anche il 15% di ByteDance attraverso la sua Susquehanna International Group, e che sarebbe preoccupato del fatto che la cessione di TikTok dia un colpo mortale al suo investimento. A segnare l’ingresso in orbita trumpiana del social cinese, inoltre, ci sarebbe anche il fatto che – a quanto ha scritto Politico – la lobby a favore di TikTok annoveri oggi anche personalità legate al mondo dell’ex presidente.

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