(Adnkronos) –
I negoziatori americani, tra cui l’inviato speciale del presidente americano Donald Trump per il Medioriente, Steve Witkoff, saranno oggi a Mosca per discutere la tregua che Washington ha concordato con Kiev martedì a Gedda, in Arabia Saudita. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che il consigliere del presidente russo Vladimir Putin, Yuri Ushakov, ha avuto un colloquio telefonico con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, ieri.  

“Non si escludono altri contatti oggi, di cui vi informeremo il prima possibile”, ha detto ai giornalisti Peskov, secondo il quale oggi, nella conferenza stampa con il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, il presidente Vladimir Putin potrebbe rispondere a domande sull’accordo di cessate il fuoco. ”Tutto dipende da quali domande gli faranno i giornalisti”, ha precisato. Inotre Putin ”potrebbe avere un colloquio telefonico internazionale più tardi, in serata”, ha aggiunto Peskov, senza specificare l’interlocutore. 

 

Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti citando la Reuters, sarebbero queste le tre richieste che la Russia ha sottoposto agli Stati Uniti per accettare
l’accordo di 30 giorni di tregua : Kiev fuori dalla Nato, nessun militare straniero in Ucraina e il riconoscimento internazionale della Crimea e di quattro province ucraine come territorio russo. 

Le quattro province di cui la Russia vorrebbe il riconoscimento come proprio territorio sono quelle di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia. Le richieste presentate da Mosca porterebbero, oltre alla tregua, anche alla ripresa delle relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti, precisano le fonti. 

 

Intanto continua l’assalto della Russia al Kursk, al confine con l’Ucraina. Secondo quanto ha dichiarato Peskov, l’operazione di Mosca per espellere le forze ucraine dalla regione russa del Kursk entrata nella fase finale

Una donna di 42 anni è stata uccisa a Kherson in seguito a un raid aereo russo. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale, Roman Mrochko. Anche le autorità di Kiev e Dnipropetrovsk hanno riferito di essere state attaccate nelle prime ore di oggi. 

 

Le forze armate russe hanno annunciato di aver abbattuto nella notte 77 droni lanciati dall’Ucraina. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca. Nel dettaglio, la Russia ha fatti sapere di aver abbattuto 30 droni sulla regione occidentale di Bryansk al confine con l’Ucraina, mentre 25 sono stati abbattuti su Kaluga. Altri droni sono stati intercettati sulle regioni di Kursk, Voronezh, Rostov e Belgorod, ha aggiunto Mosca. 

 

La Polonia ha chiesto agli Stati Uniti di trasferire armi nucleari sul suo territorio come deterrente contro una possibile aggressione futura da parte della Russia. Lo ha detto il presidente polacco Andrzej Duda nel corso di una intervista al Financial Times, spiegando che la Polonia sarebbe maggiormente sicura se le armi nucleari fossero presenti sul suo territorio.  

“I confini della Nato si sono spostati a est nel 1999, quindi 26 anni dopo dovrebbe esserci anche uno spostamento dell’infrastruttura Nato a est. Per me questo è ovvio”, ha detto Duda. Il presidente polacco ha formulato la sua richiesta con l’inviato speciale del presidente americano Donald Trump per l’Ucraina e la Russia Keith Kellogg.