(Adnkronos) – Mentre Donald Trump media con difficoltà con Vladimir Putin per la fine della guerra in Ucraina, la Russia torna intanto a puntare il dito contro l’Europa. Secondo il Cremlino infatti, il Vecchio Continente avrebbe “avviato la sua militarizzazione e si è trasformato in un certo modo in un partito della guerra”.
A dirlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, mentre oggi si svolge a Londra la riunione dei vertici militari della “coalizione dei volenterosi” per difendere l’Ucraina e il Consiglio Ue si riunisce per parlare di difesa e riarmo.
“I segnali che nella maggior parte arrivano da Bruxelles e dalle capitali europee riguardano piani per militarizzare l’Europa”, ha aggiunto, affermando, riporta la Tass, che questo è “chiaramente in contrasto con l’atteggiamento dei presidenti di Russia e Usa che cercano modi per una processo di risoluzione pacifica”.
“Potrebbero non essere domenica, stiamo concordando le sfumature. Potrebbero essere all’inizio della prossima settimana”, ha poi detto Peskov in riferimento agli annunciati colloqui tra delegazioni di Stati Uniti e Russia previsti in Arabia Saudita, “a livello di esperti”.
“Gli attacchi russi contro l’Ucraina non si fermano, nonostante le loro affermazioni. Ogni giorno e ogni notte, vengono fatti partire quasi cento droni o anche più, insieme ai continui attacchi missilistici. Con ognuno di questi lanci, i russi fanno vedere al mondo qual è il loro vero approccio alla pace”. Scrive così intanto in un post su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che accusa la Russia per aver “lanciato la notte scorsa circa 200 droni ‘Shahed’ e droni-esca”.
Zelensky denuncia quindi un “attacco massiccio” contro la “regione di Kirovohrad che ha fatto dieci feriti, compresi quattro minori, e danneggiato case, una chiesa e infrastrutture”.
E’ stata intanto
pioggia di droni oggi tra Russia e Ucraina con accuse incrociate tra i due Paesi, che denunciano reciproci attacchi. Mosca ha infatti affermato di aver intercettato e abbattuto nella notte più di 130 droni provenienti dall’Ucraina. “Nella notte i sistemi di difesa aerea hanno distrutto 132 droni ucraini”, comunica il ministero della Difesa di Mosca. Come riporta l’agenzia russa Tass, la maggior parte sono stati intercettati nelle regioni di Saratov (54) e Voronezh (40). Altri 22 in quella di Belgorod.
E un attacco con droni attribuito ai militari ucraini avrebbe provocato un incendio nelle strutture della base aerea russa di Engels, nella regione di Saratov e di importanza strategica, affermano le autorità russe. Nella notte, le città di Saratov ed Engels sono finite nel mirino dell’ “attacco con droni più vasto di sempre”, riporta l’agenzia russa Tass sulla base di notizie diffuse via Telegram dal governatore della regione di Saratov, Roman Busargin.
Il governatore riferisce di danni in una trentina di edifici a Engels. “Per motivi di sicurezza – aggiunge – è stato deciso per lo sgombero degli abitanti della zona adiacente alla base aerea di a causa di un incendio”. Le notizie che arrivano da parte russa parlano anche di due feriti.
Kiev dal canto suo accusa la Russia di nuovi “attacchi” con 171 droni. “Nella notte il nemico ha attaccato con 171 droni”, comunica l’Aeronautica ucraina, come riportano i media locali. I militari ucraini precisano che 75 droni sono stati abbattuti in 12 regioni, mentre altri 63 sarebbero scomparsi dai radar senza conseguenze.